Teatro

"Il Tiglio. Foto di famiglia senza madre" vince il Premio Fersen 2013

"Il Tiglio. Foto di famiglia senza madre" vince il Premio Fersen 2013

Il Tiglio. Foto di famiglia senza madre con il testo di Tommaso Urselli e la regia di Massimiliano Speziani è vincitore del Premio Fersen 2013.

Il testo, vincitore del Premio Borrello Etica in Atto 2010, è pubblicato sul n. 727 della rivista Sipario e in volume (La Mongolfiera Editrice); è stato presentato la prima volta in lettura al Teatro i; successivamente viene presentato in forma di studio al Teatro della Cooperativa, Milano, all’interno della stagione 2009 dedicata a Franco Basaglia, e al Teatro Vittoria, Torino, all’interno della serata sull’inclusione sociale organizzata da CLab, FondazioneCRT. Lo spettacolo completo debutta nel dicembre 2010 allo Spazio Tertulliano, Milano.

C’è una separazione in atto: in seguito a uno spiacevole episodio un padre avvia le pratiche per l’inserimento del figlio presso una comunità per disabili psichici. Sia per l’iter burocratico che per la difficoltà di entrambi a separarsi, il processo si rivela lungo e sofferto. In particolare il figlio fatica ad accettare il distacco e il padre è costretto a giustificarsi con verità e mezze bugie. Una volta avvenuto l’inserimento presso la comunità "Il Tiglio", si susseguiranno una serie di incontri tra padre e figlio fatti di incomprensioni, tenerezze, silenzi, dialoghi spesso surreali; il tutto sotto gli occhi di una improbabile dottoressa. Il testo vuole, più che raccontare un "caso" di malattia psichica, andare a indagare una situazione di disagio e malessere estesa a un nucleo familiare.

La messa in scena si propone di restituire il testo nella sua essenzialità, affidando totalmente agli attori la responsabilità di fare emergere il dramma primario o “primitivo” che attraversa la storia. Dramma condizionato dalla malattia o se vogliamo dall’handicap di uno dei due protagonisti; ma ad
essere “handicappata”, malata, è la relazione tra un padre e un figlio. Per meglio raccontare questo “disagio” si è preferito scommettere non su di un taglio per così dire naturalistico che prevederebbe,
tra l’altro, la corrispondenza anagrafica tra attore e personaggio, ma solo sulla differenza fisica e sulla qualità energetica degli interpreti, nel tentativo di trascendere un concetto di immedesimazione
e identificazione. Il dramma prende corpo non solo dando vita alle parole dei due protagonisti ma viene amplificato dalla tessitura gestuale e fisica creata dagli attori, fatta di azioni e reazioni che con
il dramma hanno a che fare per analogia, somiglianza e contrasto. Testimone ambiguo assieme al pubblico di questo “scontro” tra padre e figlio è l’operatore sociale che ha i lineamenti di un volto femminile.

Il debutto, con la regia di Massimiliano Speziani e la partecipazione di Filippo Gessi, Massimiliano Speziani e Teresa Timpano, dopo le prove e l’anteprima presso l’associazione Van-Ghé, avviene nel novembre 2010 allo Spazio Tertulliano, Milano.

A partire da febbraio 2013 la ripresa dello spettacolo presso Alice nelle Città (Cremona) e la Bottega Itineraria (Cologno Monzese), in collaborazione con ArteVox, viene realizzata con la partecipazione di Filippo Gessi, Francesca Perilli, Massimiliano Speziani.